domenica 20 gennaio 2008

I vigili si sentono sotto assedio

Vigili urbani ancora nel mirino della violenza urbana. L’ultimo episodio è della notte scorsa. Intorno a mezzanotte sul Lungotevere Testaccio all’altezza di via Antinori cinque giovani hanno bloccato la loro macchina in mezzo alla strada e si sono messi a mimare mosse di karate tra loro, bloccando il traffico. Un vigile urbano di 60 anni, sposato con figli, li ha invitati ad andare a giocare sul marciapiede, ma uno di questi gli ha tolto il cappello dalla testa per distrarlo e mentre l’agente si girava un altro lo ha colpito improvvisamente con due pugni in faccia facendolo cadere. Una volta in terra è stato riempito di calci. L’altro vigile, in servizio nella zona ha cominciato a gridare, a quel punto gli aggressori sono risaliti sull’auto e si sono dati alla fuga. Una ragazza, testimone, ha preso la targa dell’auto e ora sono in corso ulteriori indagini.
L’agente della polizia municipale è stato visitato da un medico che gli ha refertato una prognosi di quattro giorni per «contusioni ed escoriazioni varie ed una ferita lacero contusa alla fronte». A segnalare l’ennesimo episodio di violenza è Alessandro Marchetti, segretario generale aggiunto del Sulpm. «Quella è una zona di discoteche - gli fa eco Giuseppe Mimmo, rappresentante dello stesso sindacato e agente al I Gruppo - e tutti i sabato sera ci sono problemi di ordine e sicurezza, a volte si picchiano tra loro, altre se la prendono con noi. Siamo umiliati e sull’orlo di una crisi di nervi, prima di uscire di casa le nostre donne si fanno il segno della croce, perché sanno che con la divisa e senza armi e strumenti di difesa siamo alla mercé di chiunque, ci può capitare qualsiasi cosa. Ci sentiamo come carne da macello».
«Siamo l’unica divisa indifesa tra le polizie - conclude Marchetti - e tutto per colpa di una classe politica che in vent’anni non è ancora riuscita ad approvare il regolamento dell’armamento e non lo fa, come invece hanno fatto già altri consigli comunali in tutte le grandi metropoli italiane, per non rischiare di compromettere gli equilibri precari della maggioranza. Eppure ci sono persino depositate buone ed equilibrate proposte di delibere che giacciono nelle commissioni, l’ultima in ordine di presentazione è a esempio quella di Alleanza Nazionale. Siamo lavoratori come tutti gli altri, tutti parlano di prevenire gli infortuni sul lavoro ma si dimenticano che oltre 300 agenti l’anno finiscono in ospedale a seguito delle aggressioni e che nessun provvedimento viene preso dal sindaco, quale datore di lavoro, per impedirlo. Stiamo organizzando un presidio sindacale in divisa sotto la Presidenza della Repubblica al fine di essere ricevuti da Napolitano, che invece si è mostrato sensibile ai problemi della sicurezza del lavoro».


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