giovedì 17 gennaio 2008

E' bufera tra gli operatori sanitara che ora si incontreranno

La Federazione Nazionale dei Collegi Infermieri IPASVI esprime la più ferma contrarietà. La Federazione, in una lettera inviata a tutte le Istituzioni nazionali e locali, sottolinea come tale scelta leda il diritto dei lavoratori della sanità alla tutela della propria integrità psico-fisica e quello dei cittadini alla qualità e alla sicurezza dell’assistenza. Chiede quindi il rapido superamento di una norma lesiva della dignità e della salute dei professionisti che rappresenta. “Evidentemente", ribadisce la Presidente dei Collegi IPASVI, Annalisa Silvestro, "i rischi per la salute delle persone sono secondari di fronte all’imperativo di contenere i bilanci e di continuare a risparmiare sul personale, soprattutto infermieristico, che massicciamente opera sulle 24 ore con ritmi ed orari di lavoro da più parti definiti massacranti”. A questo punto di incontri, secondo gli Infermieri, appaiono davvero prive di significato le firme apposte dal Governo italiano sul Trattato di Lisbona, sulla Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e sulla recente dichiarazione congiunta “La salute in tutte le politiche”, che richiamano in più punti il diritto alla protezione della salute umana attraverso la fissazione di norme elevate di qualità e sicurezza e il diritto di ogni lavoratore ad avere una limitazione della durata massima del lavoro e a periodi di riposo giornalieri e settimanali (Carta dei Diritti dell’U.E., art. 31, comma 2).

E i medici? Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici e di Rossana Dettori, segretaria nazionale FP CGIL, hanno dichiarato: "Chiediamo al Governo, ed in primo luogo al Ministro della Salute Livia Turco, l'immediata abrogazione del comma della finanziaria 2008 che elimina il diritto a undici ore di riposo consecutivo, ogni ventiquattro ore, per i medici, per gli infermieri e per tutto il restante personale del ruolo sanitario del servizio sanitario nazionale, come previsto dalle normative europee. Chiediamo al Ministero della Salute, coerentemente con le politiche annunciate contro i rischi clinici, di intervenire immediatamente con un emendamento abrogativo da inserire nel decreto milleproroghe. Si tratta infatti di tutelare la sicurezza e la salute del personale sanitario, e di garantire ai cittadini prestazioni negli ospedali, non condizionate dalla stanchezza e dallo stress degli operatori. Il nostro sindacato si è sempre battuto e si batterà per la qualità del lavoro nella sanità pubblica, rivendicando una politica occupazionale rispetto a chi, per questioni economiche, vuole orari di lavoro sempre più lunghi, a danno dei medici, degli infermieri, e degli stessi cittadini".


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